ELETTRODINAMICO BOBBINA MOBILE DI ECCITAZIONE DI CAMPO
MOBILE IN LEGNO
Soprammobile verticale
400 x 500 x 260 mm
P
Fu fondata nel 1921 a Milano come divisione italiana del gruppo industriale statunitense General Electric. L'attività della società inizialmente si occupava della commercializzazione di apparecchi radioricevitori della RCA.Verso la fine degli anni venti cominciò a diventare produttore sempre di apparecchi radiofonici. L'azienda crebbe rapidamente, e negli anni trenta si pose tra le prime a livello nazionale sia nella produzione che nel mercato delle radio. Notevole successo riscossero modelli comeAudioletta, Consoletta e Radio Balilla. La produzione venne ampliata anche ai radiofonografi, amplificatori, altoparlanti, cuffie e sistemi diregistrazione e riproduzione.Nello stesso periodo si specializzò anche nella produzione di altri tipi di apparecchi elettrici come dinamo, trasformatori e motori. Per quest'ultima cosa si fece conoscere nel campo dei trasporti perché per molti anni fornì l'equipaggiamento elettrico delle vetture filoviarie eferrotranviarie.Nel 1941 la CGE acquisì la FAR (ex SAFAR), creò la FIAR (Fabbrica Italiana Apparecchi Radio) e due stabilimenti, a Milano e Baranzate. Il primo fu utilizzato per la realizzazione di una serie di apparati radio e di navigazione, e della relativa componentistica necessaria alla fabbricazione di equipaggiamenti radio elettrici. Il secondo invece fu utilizzato per la normale produzione di apparecchi radiofonici.Nel secondo dopoguerra riprese l'attività produttiva, che estese agli elettrodomestici e ai televisori. Per quanto concerne quest'ultimo settore, gran parte della produzione venne spostata nel 1946 nello stabilimento di Baranzate, che venne rinominato FIRT (Fabbrica Italiana Radio e Televisori). Nel 1958 acquisì il marchio della fallita ditta produttrice di apparecchi radiofonici Unda. Con il marchio Unda produsse radioricevitori fino al 1962.Nel 1950 nello stabilimento FIAR di Milano, la CGE si specializzò nella costruzione di ricetrasmettitori per l'esercito, mentre dal 1961 avviò la realizzazione di radar per attività aeronautiche e navali. FIAR venne poi accorpata alla CGE nel 1967[1].Nel 1966, la produzione elettrotecnica delle CGE confluì nella Ansaldo-San Giorgio.Nel settore dell'elettronica di consumo la CGE rimase attiva negli anni successivi fino al 1994, quando cessò definitivamente l'attività. Nel 1878 Thomas Alva Edison fondò la Edison Electric Light Company, già l'anno successivo l'azienda vantava un prodotto rivoluzionario: la lampadina elettrica a filamento incandescente, che veniva brevettata il 27 gennaio 1880. Il primo stabilimento per la produzione di lampadine fu aperto a Menlo Park (New Jersey). Nel 1892 nasce la General Electric Company dalla fusione della Edison con la Thomas-Houston Company, operazione che fu curata da J. P. Morgan, famoso uomo d'affarinewyorkese del tempo, fondatore della JP Morgan e membro della "Associazione dei trecento", nata nel 1729 dalla Compagnia Inglese delle Indie Orientali. Nel 1896 la GE, era già pronta a commercializzare apparecchi per le radiografie (Röntgenaveva annunciato la scoperta dei raggi X giusto l'anno prima). All'inizio del novecento la General Electric era già un'industria affermata, con una produzione che spaziava da ventilatori, a locomotive elettriche, da tostapane, a gigantesche turbine a vapore, da refrigeratori a fornelli elettrici. Nel 1909 vi fu una miglioria della lampadina ad incandescenza: il filamento di carbone fu sostituito da uno di tungstenoduttile, e tale rimase fino ai giorni odierni. Negli anni dieci la General Electric aveva già varie sedi in giro per il mondo, e si aggiudicava il bando per gli impianti e i motori delle chiuse del Canale di Panama. Passare da pesanti motori ferroviari o navali, come quello della USS Jupiter (poi USS Langley), ai più snelli e compatti motori d'aereo, potrebbe sembrare azzardato, ma non fu così per la GE, che, nel 1918, realizzava un sovralimentatore per il motore Liberty L-12, con il quale veniva stabilito qualche anno dopo il record di quota, oltre 12.000 m. Negli anni trenta l'azienda ormai operava ai massimi livelli nel campo degli elettrodomestici, delle comunicazioni, dell'impiantistica elettrica, dei motori (elettrici e non) e della plastica (avendola studiata in quanto materiale utile all'isolamento, la società ne aveva scoperto le innumerevoli possibilità), e questo solo per citare i campi più importanti. La Grande depressione non era certo capace di scalfire un colosso del genere, tant'è che furono fondate la GE Capital (oggi GE Consumer Finance) per permettere l'acquisto di prodotti di marca GE, anche a coloro che erano stati rovinati dal giovedì nero. Negli anni quaranta sulla spinta bellica data dalla seconda guerra mondiale la General Electric iniziava a produrre i primi motori aeronautici a reazione statunitensi; in particolare il primo motore realizzato è il GE I-A, che equipaggiava i prototipi del Bell P-59 Airacomet. Nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale la GE continuava con successo a sviluppare motori aeronautici militari e non (J47, J79, CJ805, J93, F101, CFM, CF6, CFM56, GE90-115B) e ad occuparsi di portare innovazioni in tutti i campi agricoli in cui era già affermata negli anni trenta, con un notevole sforzo di ricerca. Dalle turbine a gas aeronautiche sono derivati modelli per la produzione industriale di energia elettrica, nonché modelli per la propulsione navale. La LM-2500 è la turbina a gas per uso navale più diffusa al mondo, imbarcata su quasi 600 navi militari, comprese quelle della Marina Militareitaliana. Dagli anni cinquanta ad oggi, la GE ha continuato a mantenere la sua posizione di leader in alcuni tra gli svariati campi di cui si occupa, anzi ha affermato sempre più su questi il suo predominio, tanto da diventare una delle più grandi e importanti realtà industriali contemporanee. Fra le altre attività degne di nota, è da rilevare che la GE, dopo aver collaborato con l'industria ferroviaria nordamericana Alco, alla fine degli anni cinquanta è entrata direttamente nel campo della produzione dei locomotori diesel, diventando leader mondiale nel settore alla fine degli anni '90. A tutt'oggi la GE Transportation è il principale fornitore di materiale di trazione ferroviario al mondo.Rinvenuto nel 1995 all'interno dell'ex stabilimento C.G.E. (Compagnia Generale di Elettricità) di via Borgognone a Milano, raccoglie documentari sull'attività produttiva di quello stabilimento ed eventi diversi CGE.Costruito sul finire del secolo XIX e già nel 1911 importante stabilimento della AEG Thomson Houston per la produzione elettromeccanica viene ceduto, nel1966, alla Ansaldo San Giorgio Compagnia Generale S.p.A.Tuttavia, con l'ingresso di prodotti a tecnologia elettronica ed in conseguenza delle nuove esigenze produttive, lo stabilimento presenta spazi poco funzionali e vedrà cessare, nel 1986, ogni attività produttiva.
….La radio vi fa da giornale quotidiano;vi da’ il bollettino, che e’ la cosa piu’ importante della giornata…. Vi fa da posta, portando a vostra moglie le vostre notizie e dando a voi le sue; e se non avete moglie ,la Radio vi sposa; la radio canta per voi, se siete stanchi, e insegna ai vostri figli lontani le canzoni vostre…. Di solito le origini della nostra canzone vengono fatte risalire al primo novecento.Ma è un periodo che piu’ alla storia semgra appartenere alla preistoria della canzone italiana intesa come fenomeno popolare. Lo stile era elegante e ricercato, il destinatario un pubblico di estrazione borghese e cittadina, la divulgazione limitata e comunque graduale per l’assenza di mezzi di diffusione di massa , a parte i pianini ambulanti. La situazione non cambio’ di molto negli anni venti. il disco, è vero,in quegli anni miglioro’decisamente la sua qualita’;è del 1925 la sostituzione dell’incisione acustica con quella elettrica, ma rimase un prodotto di lusso,riservato a pochi. Grande popolarita’ ottennero le canzoni che parlavano della radio stessa o che con essa in qualche modo si identificavano:Possiamo citare l’uccellino della radio , usato nelle pause tra un programma e l’altro ;”Quando la radio “ a ognuno dei quali è stato dato un significato particolare. “Ho pensato che ascoltare la radio possa consolare qualcuno e se mi lascio ascoltare spero , anzi sono quasi sicuro ,che in mezzo alla folla ,forse felice che mi ascolta,c’èqualcuno a cui una canzone puo’ dare qualche sollievo,un respiro, un singhiozzo liberatorio,che so?Una consolazione,insomma....” A.Stanzione
Dall'Opera contro l'analfabetismo alle Scuole Rurali
L’Opera contro l’analfabetismo, istituita con un Decreto del Re nel 1921, fu prima la prima istituzione ad aprire «scuole diurne» nelle frazioni e nelle borgate del Regno, rendendo possibile raccogliere almeno 20 fanciulli d’età compresa tra i 6 e i 14 anni all'interno di classi scolastiche. L’Opera fu poi soppressa con un altro Regio Decreto il 31 ottobre 1923, e le scuole da essa fondate furono date in gestione ad enti culturali aventi giurisdizione regionale o interregionale (come l’Associazione nazionale per gli interessi del mezzogiorno d’Italia). I cosiddetti «enti delegati» furono autorizzati ad aprire scuole nel caso che il numero degli obbligati della località fosse compreso tra i 14 e i 40 alunni: queste scuole presero inizialmente il nome di «scuole non classificate» (RDL 20 agosto 1926 - n.1667), quindi di «scuole rurali» (RDL 20 giugno 1935 - n.1196). Le scuole rurali furono istituite non tanto al fine di assicurare un tipo di scuola che soddisfacesse strutturalmente e didatticamente alcune determinate esigenze delle popolazioni rurali, quanto di risolvere una situazione critica, poiché allo stato mancavano i mezzi per aprire nelle località Minori scuole di cui aveva nella citta’la gestione diretta. Le scuole rurali passarono da 403 con circa 15 mila iscritti nel 1922 ad 8129 con oltre 300000 iscritti nel 1941. Le scuole rurali furono soppresse – nella quasi totalità – col 30 settembre 1942, per effetto della legge I giugno 1942, n.675.
Ente Radio Rurale, un pionere dell'educazione a distanza
Nel 1933 si avviò in Italia un primo esperimento di utilizzo della radiofonia in ambito scolastico. "Ogni villaggio deve avere la sua radio", queste le parole pronunciate da Mussolini nel luglio 1933 che ispirarono l’intera operazione.Il progetto di uno sfruttamento delle potenzialità didattiche della radio – mass media diffusosi in Italia principalmente a partire dagli anni Venti - era stato ideato da Enrico Marchesi, allora direttore dell’Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (EIAR). La sua realizzazione coinvolse - oltre all’EIAR - alcune istituzioni pubbliche, tra cui il Ministero dell’Educazione Nazionale, il Partito Nazionale Fascista e il Ministero delle Comunicazioni, soggetti che nutrivano nei confronti di questa iniziativa interessi diversi e spesso tra loro contrastanti.L’urgenza che mosse l’intera iniziativa fu il tentativo di sfruttare le vaste opportunità di formazione a distanza messe a disposizione dalla radiofonia al fine di omogeneizzare anche le più remote scuole primarie rurali ai rituali, ai contenuti e ai ritmi dell’educazione nazionale.L’esigenza di una "radio rurale" nasceva in realtà dalla convergenze di tre spinte differenti: la ricerca del consenso più ampio possibile all’interno delle strutture educative, la necessità di diffondere l’ascolto radiofonico nelle zone rurali e la campagna demagogica tesa a valorizzare nuovamente la vita nelle campagne. Fu proprio per riuscire a far fronte a queste esigenze che la radio venne percepita e utilizzata come un mezzo di comunicazione funzionale alla diffusione ad ampio raggio del modello educativo elaborato da un centro e successivamente diramato in maniera capillare nelle periferie. Incaricato di gestire l’intera operazione fu l’Ente Radio Rurale, ente di interesse pubblico istituito nel 1933 e affidato alla presidenza di Achille Starace, uno tra i massimi esponenti del Partito Nazionale Fascista. L’ente fu incaricato di organizzare una programmazione radiofonica rivolta in particolare agli alunni del primo ciclo delle scuole rurali e agli agricoltori dei villaggi del Regno. Le trasmissioni scolastiche ebbero inizio nell’aprile 1934 a cadenza trisettimanale (il lunedì, il mercoledì e il sabato alle ore 10.30 per una durata di circa 30 minuti) e - negli intenti dei promotori - dovevano sintonizzare tutti gli alunni in un ascolto simultaneo e disciplinato dalla vigile sorveglianza dell’insegnante. Il progetto didattico elaborato dall’Ente Radio Rurale prevedeva un primo momento di preparazione all’ascolto gestito dal docente, un momento centrale in cui era protagonista la radio che raccoglieva gli studenti in ossequioso ascolto e un ultimo momento di scrittura dei contenuti dei programmi.Relativamente a queste tematiche, il Fondo Materiali Scolastici dell’archivio storico Indire dispone di una preziosa documentazione, che offre la possibilità di ricostruire alcuni aspetti della percezione che i bambini ebbero della radio oltre ad aprire un ampio spaccato sui contenuti della programmazione e sulle attività didattiche che le insegnanti facevano seguire agli ascolti. Nel fondo sono presenti diciotto quaderni, pervenuti tra il 1934 e il 1938 da altrettante scuole, sparse sull’intero territorio nazionale. In tal modo, riceviamo diretta testimonianza di una pratica dell’ascolto radiofonico nei comuni di Busalla, di Cuorgné, di Massafra, di Pila di Carpi, di Cairo Montenotte, di Cornigliano, di Chiesanuova, di Solfagnano, di Tavigliano, di Pannarano, di Firenze, di Villa Puglioli, di San Giorgio di Pesaro, di Vignola, di Monferrato, di Gorizia, di Montefelcino e di Cibeno.I quaderni contengono gli elaborati scritti degli alunni,
intesi quali "restituzione" dell’ascolto delle radiotrasmissioni. La parola scritta dei bambini va letta e interpretata in rapporto al contesto ambientale delle scuole rurali e ai rigidi rapporti gerarchici che si stabilivano in quegli anni tra governo centrale, scuole periferiche e alunni.
La Radio Ruraleè unapparecchio radiofonico che inizia a diffondersi nella seconda metà del1933e la cui produzione cessa nel 1939
Caratteristiche
Si tratta di un ricevitore a prezzo imposto e con caratteristiche standardizzate promosso ai tempi del fascismo dall'Ente Radio Rurale, destinato alle zone di riunione collettiva, agli ambienti rurali ed alle scuole.L'apparecchio infatti è acquistabile solo dagli istituti scolastici, dalle sedi dell'O.N.B., del P.N.F., dalle Parrocchie rurali, dalle sedi rurali dell'Opera nazionale dopolavoro, dalle Cattedri ambulanti di agricoltura, dalle sedi della Confederazione sindacale fascista dell'agricoltura e dalle sedi della Confederazione agricoltori o per donazione agli stessi. Grazie a questa manovra tre milioni di scolari italiani hanno avuto la possibilità di entrare in contatto con un mezzo di comunicazione allora altamente elitario.Il prezzo al momento dell'uscita è di 600 Lire, pagabile anche a rate anticipando al momento dell'ordinazione la cifra di 207,80 Lire (200 Lire di anticipo più 7,80 Lire per il rimborso delle spese dei bolli) e sottoscrivendo 10 cambiali per le rate mensili di 40 Lire ciascuna. Il prezzo viene poi diminuito a 575 Lire nel marzo del 1935 e a 475 Lire nel settembre dello stesso anno. Il 15 gennaio del 1936 il prezzo viene aumentato a 550 Lire. Le spese di spedizione sono a carico dell'acquirente. L'apparecchio viene spedito con le valvole smontate e la fornitura comprende: una presa di corrente con attacco a vite Edison per la derivazione da un portalampade, 4 metri di filo di rame per la presa di terra, 10 metri di filo per l'antenna interna, 12 isolatori di porcellana per l'installazione dell'antenna.Il Ministero delle Comunicazioni indice due concorsi: con il primo del maggio del 1931 si individuano le caratteristiche tecniche ed i requisiti del futuro ricevitore, con il secondo del luglio del 1932, si individuano i costruttori. La radio deve essere idonea a ricevere le stazioni radiofoniche con lunghezza d'onda compresa tra i 200 e i 580 metri (onde medie). Lasciando liberi i costruttori nella scelta degli schemi e del numero delle valvole, si impone la condizione che i ricevitori debbano essere idonei a garantire una potenza tale che, mediante l'impiego di una comune presa di terra e di un'antenna interna, la ricezione della stazione E.I.A.R. più vicina o di quella meglio ricevibile, deve essere chiara e ben comprensibile in qualunque località per un pubblico non inferiore a 60 persone. Anche i comuni in fondo valle, dove la ricezione è più difficile per l'attenuazione del campo elettromagnetico, devono poter ricevere le emissioni di una stazione radio distante tra i 100 e i 150 km. L'apparecchio è una supereterodina con alimentazione a corrente alternata con tensioni tra i 110 e 220 Volt. Solo successivamente si provvede alla produzione di apparecchi a batteria e di quelli a corrente continua (prodotti dalla ditta Geloso). È prevista la possibilità di collegare all'apparecchio un altoparlante esterno, al fine di servire un ulteriore ambiente principale, e un fonografo. Tutti i produttori muniti della cosiddetta licenza di costruzione, sono stati invitati a partecipare al concorso. Risultano idonei 10 produttori (riportati con la ragione sociale dell'epoca): Allocchio e Bacchini, C.G.E., F.I.M.I (Phonola), Marelli, Safar, Savigliano, Philips, Siemens, Siti – Acesa ed Unda. Al fine di rientrare nel prezzo imposto i produttori adottano le specifiche estetiche richieste e, il più delle volte, invece di realizzare un modello completamente nuovo, adattano un modello già in produzione. Ad esempio la Philips, con la sua R.R. XVI Radiorurale, utilizza come base di partenza lo chassis della Philips 764M (prodotta sia in Italia che in Germania) e la maggior parte dei suoi componenti lasciando le sole Onde medie e togliendo l'indicatore di sintonia e il controllo di tono. In quanto stabilmente collocato nell'edificio scolastico ed adibito a scopi educativi, per l'apparecchio Radiorurale è prevista l'esenzione del pagamento della licenza annuale alle radioaudizioni, che all'epoca era di 80 Lire annuali.Alla fine dell'epoca fascista, come sentimento di rivolta e di disprezzo a quella ideologia totalitaria, moltissime radio sono state distrutte o mutilate dei simboli fascisti in esse riprodotte. La scarsa produzione di questi apparecchi, non acquistabili direttamente dai privati e le numerose distruzioni effettuate, hanno fatto si che la quotazione delle radio arrivate ai giorni nostri siano molto elevate.