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VALVOLA OCCHIO MAGICO 6AF7 - doppio indicatore di ca.1944-tuning VALVOLA OCCHIO MAGICO 6AF7 - doppio indicatore di ca.1944-tuning 1944 FRANCIA VETRO 6AF7 - doppio indicatore di ca.1944-tuning
La qualità delle valvole del passato È veramente difficile fornire concetti guida che siano sempre validi per il riconoscimento di valvole di qualità, ma cercheremo comunque di dare notizie utili al riguardo. In generale, le valvole di produzione americana sono sempre di qualità elevata. Un marchio che è stato sempre ben commercializzato in Italia (precisamente a Firenze dalla organizzazione GEB) era la General Electric: il livello qualitativo di questo produttore, così come il prezzo delle sue valvole, era sempre più elevato rispetto alle corrispondenti produttrici europee. Difficilmente una valvola G.E. risultava difettosa ed anche la durata era estremamente lunga. Detto questo, l'appassionato non deve però fidarsi ciecamente poiché verso gli anni '80, quando le scorte di magazzino terminarono, la G.E. produsse alcuni tipi di valvole in altri paesi, senza che questo venisse specificato né sul tubo e neppure sulla scatola. Questi tubi risultano avere caratteristiche nettamente inferiori rispetto ai tubi di vecchia produzione e ciò costituì motivo di confusione poiché, come già detto, il paese di provenienza non risultava impresso sulla valvola. A parte queste valvole, anche molti altri costruttori affidarono la costruzione a ditte estere dove il costo della manodopera era molto più basso. Perciò è fondamentale per l'utente capire l'anno di produzione, poiché questo può cambiare notevolmente le cose. Attualmente sono reperibili valvole 6550 marcate G.E. di costruzione anni '90: esse sono prodotte negli Stati Uniti, ma dalla MPD sotto licenza G.E. e dunque non sono G.E. Un altro fattore di cui tenere conto è quello relativo al livello qualitativo assoluto delle valvole stesse, in altre parole del fatto che si tratti di tubi di prima scelta, di seconda scelta, ecc. Potremmo ragionevolmente affermare, senza problemi di smentita conoscendo personalmente l'ex importatore della G.E. stessa, che le valvole di questo marchio presenti allora sul mercato italiano erano tutte di prima scelta (naturalmente escludendo tutte quelle non prodotte negli Stati Uniti). Anche il marchio Sylvania era importato dalla GEB di Firenze e sicuramente le valvole di questo costruttore erano di livello qualitativo elevato. G.E. e Sylvania fornivano anche i data sheet completi delle curve dei tipi da loro prodotti. Questi dati, assieme a quelli di pochi altri produttori (Philips, Telefunken, Siemens, ecc.), venivano in genere consultati dai costruttori di tubi termoionici e dai costruttori di elettroniche valvolari. Il sottoscritto ha potuto constatare personalmente la dotazione della vecchia fabbrica fiorentina di valvole, la gloriosa Fivre, che dopo un periodo iniziale di costruzione di tubi su licenza RCA realizzò in proprio la fabbricazione di innumerevoli tipi di valvole. In questa fabbrica, appunto, venivano utilizzati i data sheet originali dei tubi ed alcuni campioni stessi delle valvole da "clonare"; dopo alcune "radiografie" si procedeva alla copia del tubo stesso in un contesto che molto probabilmente era molto vicino a quello nel quale operano attualmente le fabbriche cinesi (chi fosse interessato ad acquisire i data sheet completi originali G.E. e Sylvania o altri mi contatti attraverso la redazione di Suono). Riprendiamo il "filamento" del discorso. Un altro marchio molto diffuso in Italia era, come tutti sanno, Philips, che costruiva valvole in molti paesi fra cui Italia (Monza), Ungheria (ex Tungsram), ecc. In generale le valvole prodotte dalla Philips erano tutte di buon livello qualitativo, e non dobbiamo scordarci che molte valvole storiche furono a loro tempo progettate e messe a punto dalla Philips stessa. Ma anche questo produttore sul finire dell'epoca valvolare affidò la costruzione dei tubi termoionici alle imprese più svariate; questo implica di nuovo che dobbiamo porre sempre attenzione al periodo di costruzione. Altri marchi europei, meno presenti comunque sul mercato europeo, si comportarono allo stesso modo; addirittura la Siemens continuava (e forse continua tuttora) ad avere in catalogo alcuni dei tipi di più corrente impiego come la ECC82/3, EL34 ecc, che erano sino a pochi anni or sono fabbricate nella ex Germania dell'Est, di buona qualità ma mai come le originali. Da notare che le stesse sono state per molto tempo commercializzate con il marchio National (Richardson). Nel caso delle valvole Siemens è estremamente facile riconoscere il periodo di produzione semplicemente dal colore della scatola: le più vecchie hanno scatole di colore giallo e blu, quelle della seconda generazione hanno scatole di un giallo più pallido e blu ed infine la scatola attualmente in uso è diventata arancione e blu. Nel caso della Telefunken pare invece che una volta cessata la produzione diretta di tubi termoionici questa ditta smise di commercializzare del tutto le valvole e si disfece sia delle catene di montaggio che delle valvole, tanto è vero che in Italia, e precisamente a Firenze (alla GEB), arrivarono migliaia di EL34 Telefunken. Ah, dimenticavo di dire: non cercatele, sono terminate da anni! E comunque non sono le mitiche valvole Mullard o Philips, e non sono niente più che valvole fatte costruire nella Germania Est negli anni del comunismo (ovvero del tipo slim incapaci di funzionare a tensioni elevate come le originali e dunque di scarso valore). Abbiamo sinora parlato delle valvole circolate in Italia e destinate al settore consumer. Non dobbiamo però dimenticarci del mercato del surplus in cui sono finiti da sempre i prodotti, elettronici e non, dei quali l'esercito si disfaceva o che le basi NATO italiane mettevano all'asta. Per quanto riguarda le valvole, in generale si tratta in piccola parte di produzione italiana (Fivre, Sicte), oppure di provenienza americana .