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RADIOMARELLI SERIE A926 RADIOMARELLI SERIE A926 1948 ITALIANA SETTE °6K7G, 6EA7G°6BN8 G°6J7G°6L6G°5X4G° 6E5 /////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Supereterodina (in generale); Frequenza intermedia IF 470 kHz Onde medie (OM), lunghe (OL) e più di 2 gamme di onde corte (>2 x OC). Model: 9A26 Alimentazione a corrente alternata (CA) / 110; 125; 135; 160; 190; 220; 260 Volt AP elettrodinamico (bobina mobile e bobina di eccitazione/di campo) / Ø 20 cm = 7.9 inch Mobile in legno Soprammobile basso La RADIOMARELLI è sorta il 19 novembre 1929, per volontà del Sen. Gianni Agnelli e dall'On. Benni, presidente della ERCOLE MARELLI & C., e dal Com. Quintavalle consigliere delegato della FABBRICA ITALIANA MAGNETI MARELLI. I primi modelli radio di questa marca vennero prodotti con brevetti americani,in uno stabilimento della MAGNETI MARELLI. Molti di questi assomigliano a radio americane di marca American Bosch, gli stessi logo e slogan commerciale. Successivamente avviò anche una progettazione autonoma di apparecchi radio e televisori. In questo periodo Enrico Fermi ricopre il ruolo di Direttore Generale dei laboratori scienza e ricerca della Magneti Marelli. Nell'aprile del 1930 in occasione della Fiera di Milano, fu esposto il primo apparecchio il MUSAGETE I, che venne messo in vendita nel giugno 1930. Come molte altre industrie elettrotecniche italiane, Radiomarelli conobbe un lungo sviluppo, con diversi marchi commerciali e una rete di servizio capillare in Italia, che finì per arrestarsi dopo il miracolo economico e trasformarsi in declino. Nel 1972 viene abbandonata la produzione di radio e TV, anche se si continua la vendita. Il marchio Radiomarelli, nel 1975, venne ceduto dalla Magneti Marelli alla Seimart Elettronica, per poi venire riacquistato nel 2003 e destinato alla produzione di prodotti multimedia. Sconosciuta la proprietà del marchio.
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Un museo può avere tanti modi "per vivere" nella nostra memoria. Quando sfilano, davanti ai nostri occhi, oggetti tecnologici due sono, generalmente, le sensazioni: una "emotiva" legata al tempo nel quale l'oggetto, e noi stessi, siamo vissuti; una seconda sensazione invece, più "razionale", è legata a ciò che l'oggetto stesso rappresenta di importante nella storia della nostra Società.
….La radio vi fa da giornale quotidiano;vi da’ il bollettino, che e’ la cosa piu’ importante della giornata…. Vi fa da posta, portando a vostra moglie le vostre notizie e dando a voi le sue; e se non avete moglie ,la Radio vi sposa; la radio canta per voi, se siete stanchi, e insegna ai vostri figli lontani le canzoni vostre…. Di solito le origini della nostra canzone vengono fatte risalire al primo novecento.Ma è un periodo che piu’ alla storia semgra appartenere alla preistoria della canzone italiana intesa come fenomeno popolare. Lo stile era elegante e ricercato, il destinatario un pubblico di estrazione borghese e cittadina, la divulgazione limitata e comunque graduale per l’assenza di mezzi di diffusione di massa , a parte i pianini ambulanti. La situazione non cambio’ di molto negli anni venti. il disco, è vero,in quegli anni miglioro’decisamente la sua qualita’;è del 1925 la sostituzione dell’incisione acustica con quella elettrica, ma rimase un prodotto di lusso,riservato a pochi. Grande popolarita’ ottennero le canzoni che parlavano della radio stessa o che con essa in qualche modo si identificavano:Possiamo citare l’uccellino della radio , usato nelle pause tra un programma e l’altro ;”Quando la radio “ a ognuno dei quali è stato dato un significato particolare. “Ho pensato che ascoltare la radio possa consolare qualcuno e se mi lascio ascoltare spero , anzi sono quasi sicuro ,che in mezzo alla folla ,forse felice che mi ascolta,c’èqualcuno a cui una canzone puo’ dare qualche sollievo,un respiro, un singhiozzo liberatorio,che so?Una consolazione,insomma....” A.Stanzione