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RADIOMARELLI RD-155X RADIOMARELLI RD-155X 1956 ITALIA CINQUE: 12BE6 12BA6 12AT6 50B5 35W4 /////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Supereterodina (in generale); Frequenza intermedia IF 455 kHz Solo onde medie (OM). Model: RD155X Alimentazione a corrente alternata (CA) / 110-220 Volt AP magnetodinamico (magnete permanente e bobina mobile) / Ø 10 cm = 3.9 inch Bachelite Soprammobile compatto/con bordi arrotondati 240 x 140 x 110 mm RADIOMARELLI RD-155X
Questo piccolo ricevitore, pur conservando le rotondità tipiche degli anni 50 e il suo design conserva ancora un aspetto avanguardistico. Il mobiletto è in bakelite marrone, mentre la griglia dell’altoparlante è colore bianco avorio; a conferire modernità all’aspetto è l’inglobamento della piccola ma dettagliata scala parlante proprio nella parte bassa di suddetta griglia. Il contrasto tra la bakelite marrone e bianca conferisce, a questa piccola radio, una sensazione, riscontrata anche reale, di solidità e compattezza. Ai fianchi esterni del mobiletto si trovano grandi e ben sagomate le manopole dei comandi accensione/volume e sintonia. DESCRIZIONE DEL CIRCUITO Un’importante innovazione di quei tempi è presente in questo modello: l’adozione del cablaggio a circuito stampato. Il ricevitore è un supereterodina con la sola banda delle OM. L’antenna è composta da un aereo esterno in parallelo con un avvolgimento su ferrite all’interno. Le valvole che troviamo sono la 35W4 come rettificatrice, la 12BE6 come oscillatrice/convertitrice, la 12BA6 come amplificatrice di MF, la 12AT6 come rivelatrice e la 50B5 come amplificatrice di BF. Per l’ alimentazione c’è il classico autotrasformatore con entrate da 110 a 220 volt, inoltre l’alimentazione delle valvole è in serie, caratteristiche molto comuni per questa categoria di piccoli ricevitori detti anche “da comodino”. Radiomarelli Nel 1970 iniziò il mio interesse per le radio antiche e quasi subito mi appassionai alle Radiomarelli. Di queste radio mi piaceva molto l’estetica, la forma fantastica dei mobili ed in particolare mi facevano sognare le cesellature sul legno. Per qualche tempo pensai che questi apparecchi, la cui produzione ebbe inizio a Milano nel 1930, fossero stati progettati e costruiti completamente in Italia. Più tardi seppi che la fabbrica italiana aveva iniziato la sua attività produttiva in collaborazione con la casa statunitense American Bosch. La Magneti Marelli, prima del 1930, era già in collegamento con la ditta Bosch . Questa collaborazione tecnico - commerciale era imperniata sulla produzione di componenti e magneti per motori a scoppio. Il 19 novembre del 1929 la Magneti Marelli decise di aprire una sezione radio chiamata
Radiomarelli,
la cui direzione fu affidata a B. A. Quintavalle, genero di Ercole Marelli. I primi apparecchi usciti dalla casa milanese furono costruiti con tecnica e filosofia derivante dal partner commerciale di oltre oceano. Il primo modello nato a Milano fu il Musagete, il mobile era costruito in Italia con dimensioni e forma identiche alla Bosch mod. 48, il telaio e l’altoparlante invece venivano importati dagli Stati Uniti. Il Coribante fu ideato e costruito completamente in Italia ma le dimensioni e il concetto ci riportano alla Bosch mod. 5 . Per quanto riguarda la Marelli tipo 5, credo che nella definizione del modello non sia casuale il riferimento alla Bosch mod. 5 . Il mitico Scrigno è evidentemente nato sulla base della Bosch 200A, che tra l’altro veniva costruita in diverse versioni. Verso il 1935, a partire dalla serie Arione, Tamiri, Faltusa, ecc. si denota la volontà della casa italiana di creare una nuova produzione con filosofia e caratteristiche proprie, indipendente rispetto ai modelli americani.