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Magnadyne Radio; Torino - SV842 Magnadyne Radio; Torino - SV842 1954 ITALIA OTTO : 6TE8, 6SK7 ,6SQ7, 6SL7, 6E5, 6V6, 6V6 ,5V4 /////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Supereterodina (in generale) Gamme d'onda nelle note. Giradischi (non cambiadischi) Alimentazione a corrente alternata (CA) 220-VOLT AP din.(bobina mobile) - elettrodinamico o a magnete permanente MOBILE IN LEGNO Soprammobile basso, con andamento orizzontale (grosse dimensioni). GRANDI MAGNADYNE SV 842 CON GIRADISCHI
riportato lo schema della sezione alimentatrice di un grosso radiofonografo, un apparecchio di classe elevata prodotto circa vent'anni dopo quello dell'esempio precedente. In questo caso è presente il trasformatore di rete, ed il collegamento della rettificatrice indica che il raddrizzamento è del tipo a doppia semionda. La presa centrale non è collegata direttamente alla massa ma ad una resistenza da 200 Ohm ai cui capi si genera una tensione negativa che viene sfruttata in alcuni circuiti ausiliari del ricevitore (si veda [2] per una discussione dettagliata di questa tecnica). In A si distinguono i contatti della morsettiera per l'adattamento del trasformatore alle varie tensioni di rete. La radio monta un altoparlante a magnete permanente, che non richiede quindi l'eccitazione d'una bobina di campo. Nella zona marcata in verde sono collocati i condensatori di livellamento. Il filtro dello stadio finale di potenza, come si vede, è puramente capacitivo e non può definirsi di tipo Π poiché sono assenti sia la bobina di spianamento sia un'eventuale resistenza che ne faccia le veci; solo gli stadi di preamplificazione si giovano di ulteriori celle di filtro Π (non mostrate in figura) a valle della resistenza da 2000 Ohm e del punto 1. Questa configurazione "ridotta" del primo stadio di filtro è spesso adottata quando lo stadio d'uscita è in classe B perché la configurazione in controfase tende ad elidere il rumore in comune alla coppia di valvole; il rumore in comune difatti non crea un transito di corrente asimmetrico nel primario del trasformatore del controfase ma si suddivide in due correnti uguali e di verso opposto per cui, sorvolando sull'influenza capacitiva tra primario e secondario (che in realtà non è trascurabile) e ipotizzando che le valvole del controfase abbiano caratteristiche identiche (cosa assai difficile in pratica), non genera correnti indotte nel secondario. Al di là dell'elegante teoria, questa soluzione è certamente economica - quindi ben vista dalle case produttrici - ma per nulla ottimale, e rende difatti questo ricevitore d'alta gamma incredibilmente vittima di un forte e fastidioso ronzio di fondo. Vedremo difatti tra breve che espedienti economici di questo tipo non sono mai impiegati, se non con particolari accorgimenti, in apparecchi che si fregiano del titolo di "ad alta fedeltà".
alimentatore
Veniamo nuovamente ai condensatori per il trattamento dei disturbi di rete, che anche su questo schema sono stati marcati in azzurro. Sono sempre due ma, a differenza del caso precedente, essi sono disposti solo a monte della valvola rettificatrice, come di norma succede. Il tipo di connessione in serie, con il nodo centrale ancorato a massa, è noto col nome di "collegamento ad Y" ed è usato prevalentemente nei ricevitori muniti di trasformatore di alimentazione. Le due capacità possono essere viste non solo come un percorso di scaricamento dei disturbi dal cavo di fase al neutro di 500 pF complessivi, ma anche come una rete in grado di eliminare i disturbi dovuti a dissimmetrie (riferite al telaio, o massa) tra i due poli. Il collegamento ad Y, impiegato con successo in molti radioricevitori integrati, non è sempre consigliabile nel caso in cui vi fossero più apparecchi da collegare in catena (ad esempio un ricevitore seguito da un amplificatore di potenza). In generale, difatti, in una catena di apparecchi il telaio di ciascuno d'essi potrebbe trovarsi ad una tensione (di massa) differente. Connettendo tra loro i telai, il filtro non darebbe più alcuna garanzia di simmetria nel percorso di fuga dei disturbi, e potrebbe introdurre più guai che benefici. Il collegamento ad Y, come d'altro canto anche quello ad X, porta con sé pressanti problemi di sicurezza elettrica che prenderemo ora in debita considerazione.
Condensatori collegati ad Y sull'alimentatore di un ricevitore Magnadyne mod. FM3.
Risulterà chiaro come i condensatori da impiegarsi in questa particolare applicazione debbano essere non certo di quelli alla dozzina, ma piuttosto "a prova di bomba". Poiché l'uso dei filtri antidisturbo non è limitato alle radio d'epoca ma è anzi un'applicazione tuttora molto comune (soprattutto in ambito informatico), in tempi recenti sono state emanate delle apposite normative che prevedono due specifiche categorie di condensatori, la "classe X" e la "classe Y", che contraddistinguono componenti studiati e prodotti per l' impiego in sicurezza nei due rispettivi tipi di collegamento. Queste categorie sono a loro volta suddivise in altre categorie più fini (X1, X2 ed X3 da un lato, Y1, Y2, Y3 ed Y4 dall'altro) in ordine decrescente di sicurezza, vale a dire che i condensatori di classe X1 devono sottostare a criteri e prove più severi di quelli afferenti alla classe X2. I componenti di classe X2 ed Y2 sono i più facili da reperire in commercio e sono anche i più adatti ai nostri scopi in quanto sono provati per tensioni di lavoro continuative di 250 Vc.a. e picchi di 2500 V (per la classe X2) e 5000 V (per la classe Y2). I componenti di classe X1 ed Y1 sono provati con tensioni ancora superiori e sono quindi ancora più sicuri, ma non sempre si trovano in vendita e sono comunque disponibili in una gamma minore di valori di capacità.
Poiché, come detto, il collegamento ad X comporta meno rischi del collegamento ad Y, capita spesso che i componenti di classe Y siano certificati anche per la classe X, talvolta con margini di sicurezza più ampi. E' facile, ad esempio, che un condensatore di classe Y2 sia contemporaneamente anche di classe X1. La certificazione di appartenenza di un condensatore alla rispettiva classe di sicurezza è rilasciata da enti certificatori nazionali o dagli istituti per la qualità, ed è contrassegnata sull'involucro del componente mediante l'affissione delle consuete sigle che siamo abituati a vedere su elettrodomestici, spine, prese, ecc. Anzi, la presenza delle numerose marchiature in parola è il modo più diretto per distinguere un condensatore di sicurezza da uno ordinario, considerato che spesso la superficie del componente è talmente limitata da richiedere l'uso di una lente d'ingrandimento per leggerne le scritte. Le prove effettuate consistono nel verificare che, in caso di rottura o sovratensione, il componente si guasti senza pericolo, ossia senza provocare incendi o esplosioni, ed interrompendosi anziché cortocircuitarsi.
Storia della radio
Nessun articolo storico sulla radio puo’ essere considerata completa se non ha incluso alcuni degli eventi che portano alla prima trasmissione deliberata la razza umana e ricezione di onde radio. Quindi dal momento che la radio si basa sulla nostra lità elettrica viaggio deve cominciare in tempi antichi con la scoperta della scintilla particolare la produzione di proprietà di ambe r quando questo materiale è stato sfregato su un pezzo di stoffa o di pelliccia. Allo stesso modo, la conoscenza della attrazione magnetica in calamita, che risale ai tempi degli antichi, è stato un evento epocale, in quanto entrambi questi "incidenti" sono stati responsabili bile per la scoperta successiva e la raffinatezza delle leggi elettrici e principi, che sono serviti come le fondamenta su cui "radio" finalmente è stato costruito. Anche se non date esatte sono disponibili, i riferimenti storici ai fenomeni circostanti ambra e data di calamita che già nel 600 aC. In quell'epoca si dice Thales scoperto le scintille misteriose (oggi conosciuta come elettricità statica) che hanno portato da sfregamento l'ambra minerale. Dal momento che la parola greca per ambra è "elettro" è servito come base per una nuova parola - Energia elettrica quando l'esperimento è stato ripetuto molti secoli più tardi in modo che più potrebbe essere scoperto sulla sua causa ed effetto. Durante il lungo interim, superstizioni strani e fantastici sono stati concepiti dei settori dell'elettricità statica e magnetismo. I filosofi dei primi tempi teorizzò un bel po ', ma molto poco la sperimentazione, e ciò che era noto si è tramandata di generazione in generazione con elaborazione e nessun tentativo di giustificazione da parte, almeno, per tentativi ed errori esperimenti. Di conseguenza, troviamo errori tali basate più sul sentito dire, come "odore di aglio distrugge le proprietà magnetiche di una calamita o bussola." Questo mito è durato attraverso i primi secoli fino al 1544, quando il famoso trattato sulla Fisica di Filippo Melantone inclusa parlare di esso. Dopo numerose polemiche che sorsero, pro e contro, fino al 1646 quando ha ricevuto il colpo della morte di Sir Thomas Browne. Questo astuto medico-scienziato ha rifiutato di prendere la parola a nessuno per questo, ed effettivamente eseguito esperimenti con il ferro magnetizzato e "succo garlik" - così definitivamente smentire la secolare superstizione. Allo stesso modo molte teorie sono state create sulla ambra e diamanti, tra le quali la più notevole è che il ferro sfregato con un diamante è diventato un magnete, e che i diamanti se strofinata attirerebbe pezzi di carta e particelle di polvere. Un altro scienziato inglese, il dottor William Gilbert, indignato per ciò che egli definiva "chattering dei barbieri", si è impegnata a smentire queste teorie da esperimento vero e proprio. Per il suo disagio, ha scoperto che strofinando diamante ha causato loro di attirare pezzi di carta, ma ha scoperto anche che praticamente tutto si fregava, esclusi i metalli, divenne "elettrificata". Questo Gilbert led di compilare una lista enorme di materiali che potrebbero essere "elettrificati", compresi elementi quali "veri e propri gioielli e l'imitazione, zolfo, ceralacca, salgemma, allume, resina", ecc E 'stato questo signore che ha dato il termine "elettrico" per l'effetto, e più tardi, nel 1675, Robert Boyle, nel suo "La produzione meccanica di energia elettrica", coniato o derivato il "elettricità" parola da esso. Più importante, tuttavia, è invenzione di Gilbert dell 'elettroscopio ", che ha probabilmente usato per testare i vari materiali elencati nella sua compilazione lungo. Inoltre, ha anche creato un precedente, conducendo esperimenti reali prima di pubblicare informazioni scientifiche, rifiutando di accettare come fatto per sentito dire. Con l'inizio di elettricità è venuto una nuova era nella ricerca scientifica, da allora in poi gli scienziati ricorso a prove ed analisi, per confermare le loro teorie. I misteri e le superstizioni degli antichi sono stati sciolti di nuovo nel buio. Elettricità è nato e nuovi campi sono stati aperti per la conquista. Forse è per questo che Gilbert si riferisce da alcuni come il "Padre di energia elettrica". In ogni caso, poiché questo periodo segna l'inizio di elettricità scientifica, a causa della graduale eliminazione delle voci, congetture e la superstizione, la cronologia inizia con la data 1600. Senza dubbio tuttavia, alcuni lavori scientifici di importanza in questo campo è stato segnalato in precedenza, ma non vengono qui trattati.