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ABBEY ROAD ABBEY ROAD LIVERPUL 1969 26 SETTEMBRE Abbey Road
Londra, 8 agosto 1969. Ci sono quattro uomini che stanno attraversando una strada, camminando in fila indiana su un attraversamento pedonale a forma di zebra. Si chiamano John, Ringo, Paul e George e hanno messo in piedi da un po' di tempo una band. Al fotografo di questa band sono stati concessi appena dieci minuti per immortalare una camminata e un preciso istante nella storia della musica rock. Qualche giorno in più e si terrà a Woodstock un festival cruciale, seguito a ruota dalle incendiarie esibizioni dell'Isola di Wight. Un altro gruppo britannico, i Rolling Stones, sta elettrizzando i propri fan con il singolo "Honky Tonk Woman". A luglio, è uscito un singolo, "Give Peace A Chance", che ha messo in moto la gigantesca macchina dell'utopia e della pace di un supergruppo con il dio della chitarra elettrica Eric Clapton e il folle del rullante Keith Moon. A formarlo, il sodalizio artistico-sessuale tra l'avanguardista del Sol Levante Yoko Ono e il primo uomo dell'attraversamento pedonale, John. L'8 agosto del 1969, John è alla testa dei suoi, vestito completamente di bianco, con lunghi capelli castani e inconfondibili occhiali tondeggianti. Sembra un profeta, un Gesù Cristo dei suoi tempi. In effetti lo è. Più famoso addirittura. E' seguito dal secondo uomo, Ringo, vestito interamente di nero, come un becchino del charleston. C'è infatti una leggenda fiorita negli anni a seguire, che vede il terzo uomo, Paul, sostituito da un sosia, un bassista e chitarrista mancino perfettamente identico. Sarà questo sosia, quasi un anno dopo, ad annunciare pubblicamente la definitiva rottura del giocattolo psichedelico. Tra le cause emerse negli anni, la presenza della stessa Ono, la morte del collante naturale Brian Epstein, le divergenze artistiche sempre più marcate tra John il profeta e Paul il sosia. La targa di un Wolkswagen "Beetle" parcheggiato lungo il marciapiede recita: LMW 28IF. Vedova Linda McCartney, 28 anni se lui fosse ancora vivo. Di morte si parlerà appena un giorno dopo, quando la setta di Charles Manson massacrerà l'attrice Sharon Tate. Al ritmo dell'inno "Helter Skelter", scritta in particolare proprio da McCartney. Infine, il gravedigger, l'uomo che scaverà a breve la fossa, George. George ha iniziato a scrivere canzoni sempre più belle, come "Something" e "Here Comes The Sun", abbandonando il ruolo di semplice chitarrista taciturno, introverso e scarsamente dedito alle luci della ribalta. Un motivo in più per uno scioglimento che ha fatto tremare l'intero panorama della musica popolare. L'attraversamento pedonale a forma di zebra è stato sgombrato, Paul, John, Ringo e GeorgeSono stati sepolti sotto il peso della loro stessa legenda .crescere a Liverpool... jonn lennon e Paul McCartney incrociano le proprie giovani esistenze all'inizio di luglio dell'anno 1957. Avviene a una festa organizzata dalla chiesa di San Pietro, a Woolton, sobborgo di Liverpool. John Lennon ha sedici anni e milita in un gruppo di musica skifflechiamato The Quarrymen. McCartney di anni ne ha solo quattordici, ma sa già accordare una chitarra e conosce bene gli accordi. Viene immediatamenteArruolato nei Quarrymen.John Winston Lennon nasce il 9 ottobre del 1940 in una Liverpool tempestata da continui bombardamenti aerei. Suo padre, Alfred "Freddie" Lennon, fa il marinaio e decide di imbarcarsi subito dopo la nascita del figlio. A casa non torna quasi mai, lasciando la crescita del piccolo John alla madre Julia Stanley e alle sue quattro sorelle maggiori. Julia però ama la vita mondana, trascorrendo molte serate nei pub di Liverpool, e questo la porta ad affidare John alla zia Mimi Smith, perché lo allevi. Successivamente, Freddie Lennon torna a Liverpool, apprendendo dalle labbra della moglie la fine del suo matrimonio. Decide quindi di portarsi il piccolo John in vacanza a Blackpool e quando Julia non lo vede tornare il giorno prestabilito, decide di andarselo a riprendere. A questo punto al giovane Lennon appare un traumatico interrogativo: stare con Freddie o con Julia. John sceglie la madre, ma viene immediatamente riportato dalla zia Mimi, più rigida e autoritaria, che lo farà crescere come una madre vera fino ai diciotto anni. Nella casa di zia Mimi e zio George, John cresce in maniera piuttosto agiata, nutrendo la sua acuta intelligenza, prima alla Dovedale Elementary School e poi alla Quarry Bank Grammar School. Il giovane Lennon legge Lewis Carroll e Edgar Allan Poe, immischiandosi in numerose risse e mantenendo un atteggiamento di scherno nei confronti delle autorità scolastiche. Nel settembre del 1955 esce il singolo "Rock Around The Clock" di Bill Haley, che trasporta a gran velocità il fuoco della nuova musica ai due lati dell'oceano. John rimane folgorato sulla via di Elvis plesie e Little Richard. A Liverpool deflagra la mania dello skiffle, mistura tra folk nero e galoppi country & western. Gli adolescenti di quindici anni come John iniziano a vestirsi come teddy boy, con pantaloni a tubo e giacche di velluto. Julia Lennon insegna al figlio qualche accordo al banjo, spingendolo a formare un gruppo con l'amico Pete Shotton: The Quarrymen. E qui si giunge al luglio del 1957, quindi all'inizio della storia. Ma ci sono Paul e George. James Paul McCartney nasce il 18 giugno del 1942 in una Liverpool ormai esentata dai continui bombardamenti notturni. Il piccolo viene sollevato dalle braccia del padre Jim per l'affetto della madre Mary Mohan. Jim McCartney fa il rappresentante di cotone, ma dopo la guerra il mercato scende drasticamente, obbligando la madre Mary a tornare al suo lavoro di infermiera. Il giovane Paul inizia a frequentare il Liverpool Institute, diventando subito un beniamino di compagni e docenti per il suo modo di fare estroso e brillante. Il suo carattere non viene scalfito nemmeno dalla morte della madre Mary nel 1956 per un tumore al seno. Il giovane Paul ha la fortuna di provenire comunque da una famiglia solida e dedita alla musica. Inizia a suonare la chitarra da mancino, imparando a memoria testi e accordi, tra cui quelli fondamentali del rock and roll, di Eddie Cockran o di Elvis PresleyPoi, la tragedia personale di John. Durante la sera del 15 luglio del 1958, Julia Lennon viene investita dall'auto di un poliziotto inesperto, spirando nel tragitto verso l'ospedale. John rimane sconvolto, iniziando a bere pesantemente e manifestando tendenze sempre più violente, come testimoniato dai suoi compagni del Liverpool Art College. Rimane soltanto il rock and roll e un'amicizia sempre più forte nei confronti di Paul, rimasto anche lui privato dell'affetto materno.Paul frequenta lo stesso istituto di George Harrison, divertendosi con lui a suonare per ore e ore. George Harrison nasce nella stessa Liverpool al riparo dalle bombe, il 25 febbraio del 1943. Da Harold Harrison e Louise French. Il padre mantiene una numerosa famiglia con una modesta paga da autista di bus, vivendo in una casa freddissima nei quartieri operai. George si iscrive al Liverpool Institute, ma ben presto se ne scappa inorridito per fare l'apprendista elettricista in un grande magazzino. Luglio 1957. Paul McCartney impressiona il giovane gruppo di John Lennon con una versione di "Twenty Flight Rock" di Eddie Cochran. Lennon non è sicuro di voler ingaggiare l'ottimo Paul nella band, timoroso di perderne la leadership. Alla fine, pensa al collettivo e lo invita a entrare, insieme a George Harrison. George adora John ed è l'unico capace di eseguire un assolo completo, magari dal repertorio di Carl Perkins. Alla metà del 1958, i Quarrymen registrano un acetato con una copia diThat’ll be the Day” di Buddy Holly.Poi, la tragedia personale di John. Durante la sera del 15 luglio del 1958, Julia Lennon vieneinvestita dall'auto di un poliziotto inesperto, spirando nel tragitto verso l'ospedale. John rimane sconvolto, iniziando a bere pesantemente e manifestando tendenze sempre più violente, come testimoniato dai suoi compagni del Liverpool Art College. Rimane soltanto il rock and roll e un'amicizia sempre più forte nei confronti di Paul, rimasto anche lui privato dell'affetto materno. Gennaio 1960. Alla formazione dei Quarrymen si aggiunge il basso improvvisato di Stuart Sutcliffe, uno dei migliori amici di John Lennon nonché pittore di discreto talento. La band non si esibisce dal vivo, ma è comunque un periodo frenetico, ricco di cambiamenti. A marzo, il quattro decidono di sostituire il nome della band con Beatals. Poi, con l'inserimento di Tommy Moore alla batteria, il gruppo prende il nome di Silver Beetles. I Silver Beetles intraprendono un breve tour in Scozia a sostegno del cantante Johnny Gentle, ma l'esito dei concerti è disastroso. A giugno, danno inizio a un nuovo giro di show nella zona di Liverpool, tra cui uno come spalla a una spogliarellista. Lennon ha deciso di abbandonare definitivamente il College of Art, Tommy Moore di lasciare quelli che ora si fanno chiamare Silver Beatles. …e ad Amburgo Luglio 1960. Allan Williams, divenuto impresario e manager part-time del gruppo, invita Bruno Koschmider - proprietario di un club ad Amburgo - ad ascoltare i Silver Beatles dal vivo al Two I's di Soho. A Koschmider piace la musica della giovane band, decide così di reclutarla per 48 serate nel suo locale, l'Indra Club. Ma manca ancora un batterista e Allan Williams si rifiuta di far partire i ragazzi senza un nuovo musicista. Viene così ingaggiato un batterista di diciotto anni chiamato Randolph Peter Best, o più semplicemente Pete Best. Figlio di Mona Best, proprietaria del Casbah Club di Liverpool, il ragazzo ha voglia di far carriera e i neonati The Beatles costituirebbero L’occasione ideale. A settembre, i Beatles si ritrovano in pianta stabile in quattro diversi locali (Indra, Kaiserkeller, Top Ten e All Star) situati nel malfamato quartiere a luci rosse della città, meglio noto come Reeperbahn. L'abituale clientela è costituita da marinai ubriaconi, prostitute, rocker e teppisti da strada. Poco importa la musica, se i camerieri servono ai tavoli con un coltello a serramanico nella tasca dei pantaloni. Ma i cinque Beatles imparano delle lezioni molto importanti ad Amburgo, innanzitutto a mach schau!, a fare spettacolo. In particolare, John e Paul - leader a metà della band - ci danno continuamente dentro, suonando come se non esistesse domani. A favorire lo spettacolo, birra gratis e una discreta dose di anfetamine. Dopo circa un mese, i Beatles vengono spostati al Kaiserkeller perché fanno troppo rumore. E' qui che condividono il palcoscenico con un altro gruppo di rock and roll di Liverpool - Rory Storm & The Hurricanes - il cui batterista si chiama Richard Starkey, meglio noto Come Ringo starr. La vita ad Amburgo è tra le più devastanti, tra concerti estenuanti fino alle due di notte, stanze d'albergo ai limiti umani d'igiene e attività sessuali selvagge al grido di "cambio!". Bruno Koschmider è soddisfatto dei Beatles e propone loro altri due mesi di contratto. Ma la situazione cambia repentinamente. George Harrison viene rimpatriato perché minorenne, mentre McCartney e Pete Best vengono spediti a casa per aver causato un incendio nella loro stanza. Senza contare l'abbandono di Stuart Sutcliffe, innamoratosi follemente della fotografa tedesca Astrid Kirchherr. Al rientro in patria, agli inizi di dicembre, il morale generale è piuttosto basso, ma qualcosa di incredibile sta per accadere. 27 dicembre 1960. I Beatles sono diventati a loro insaputa una delle realtà musicali più interessanti di Liverpool. L'esibizione alla Town Hall Ballroom si trasforma in un successo incredibile, con centinaia di fan pronti ad assalire il palco. Si tratta di un concerto spartiacque, una data fondamentale nei primi anni del gruppo. A partire dall'inizio del 1961, i Beatles allargano a dismisura la platea dei propri fan, sempre più richiesti dai locali di tutta Liverpool. Uno di questi è il Cavern Club, dove la band debutta il 9 febbraio del 1961. L'umida sala da ballo diventa il covo dei quattro, una sorta di seconda casa dove suonare sia all'ora di pranzo che a tarda sera. I quattro giovani scarafaggi continuano così il loro apprendistato, acquisendo una fama a livello regionale sempre più ampia e fedele. Nella primavera del 1961, i Beatles tornano al Top Ten di Amburgo, ma questa volta hanno il potere di negoziare in maniera diretta con i gestori del locale. In terra tedesca hanno modo di prendere confidenza con le prime registrazioni professionali, accompagnando Tony Sheridan - cantante di Liverpool in stile Elvis - nel brano "My Bonnie". Il risultato non è artisticamente un granché, ma sarà fondamentale nell'attirare l'attenzione di un uomoChiamato Brian Espstein.Brian Samuel Epstein è nato a Liverpool nel 1934 da una famiglia di origini ebraiche che gestisce un negozio di strumenti musicali. Ha iniziato a frequentare l'accademia d'arte drammatica a Londra, ma, ritiratosi al terzo anno, viene subito spedito dal padre a lavorare in un nuovo negozio di dischi gestito dalla famiglia. Epstein nota per la prima volta il nome Beatles sulla locandina di un concerto, incuriosito dalle richieste continue del singolo "My Bonnie". Decide di andare a vederli suonare al Cavern, precisamente durante lo spettacolo di mezzogiorno del 9 novembre 1961 .Ringo Starr è entrato nel gruppo Quando, durante il giorno di Capodanno dell'anno 1962, i Beatles si presentano a Londra presso gli studi Decca, nell'aria si possono sentire almeno due realtà: che i quattro sono nervosissimi e che il loro sound è stato smussato, levigato. Epstein, infatti, ha suggerito ai suoi ragazzi di adattarsi alle tecniche di registrazione proprie dell'industria musicale, lasciando perdere amplificatori Vox sporchi e cattivi. La strategia si rivela fallimentare perché annulla l'energia del gruppo. La Decca si dichiara non interessata ai Beatles, scatenando le ire del nuovo manager. Le ire sì, ma anche la perseveranza. Epstein tenta con la Pye e con la Oriole, prima di ottenere un incontro con la Parlophone, etichetta sussidiaria della Emi la cui attività consiste principalmente nella pubblicazione di dischi di prosa. L'uomo della Parlophone si chiama George Martin. George Henry Martin è nato a Londra nel 1926 e ha dimostrato subito un grande amore per la musica classica, in particolare per l'oboe e per il pianoforte, strumenti da lui studiati alla London School of Music. Nell'aprile 1962 i Beatles sono nuovamente ad Amburgo, dove suonano per 48 serate allo Star Club. Un telegramma di Epstein li sveglia una mattina: "Congratulazioni ragazzi. L'Emi richiede seduta di registrazione. Pregasi provare nuovo materiale". Detto, fatto. Il 6 giugno del 1962 i quattro suonano davanti a George Martin, registrando quattro brani: una versione del classico "Besame Mucho" e tre brani originali a firma Lennon-McCartney, "Love Me Do", "P.S. I Love You" e "Ask Me Why". Martin non rimane particolarmente esterrefatto dalla tecnica della band, ma comprende che il potenziale collettivo è molto alto, soprattutto in quanto a veemenza e originalità del sound. In effetti, il contratto con Emi/Parlophone è stato già firmato. Con un'imposizione da parte dello stesso Martin: sostituire Pete Best con un professionista. E' la goccia che fa traboccare il vaso. Paul, John e George non hanno mai visto Best come uno di loro e non vedono l'ora di rimpiazzarlo con il simpatico batterista di Rory Storm, Ringo Starr. Richard Starkey è nato il 7 luglio del 1940 a Liverpool da Richard Starkey ed Elsie Gleave. I due si separano tre anni dopo, costringendo la madre Elsie a lavorare come cameriera e a vivere nel quartiere-ghetto del Dingle, uno dei più malfamati di tutta la città. Il giovane Richard cresce in maniera cagionevole, costretto in un sanatorio per due anni a causa di una pleurite. Questa lunga degenza lo fa rimanere indietro nel processo d'apprendimento, convincendo il patrigno a trovargli un posto da apprendista idraulico. Ma anche a comprargli a credito una batteria. Poi, nell'agosto del 1962, Ringo Starr viene invitato ufficialmente a entrare in quella che sarà la definitiva incarnazione dei Beatles. E' un'atmosfera di febbrile eccitazione a permeare le speranze future del gruppo. Il contratto con Parlophone è stato siglato, l'emittente Granada Tv si è presentata al Cavern Club per filmare una loro esibizione. Il 23 agosto John Lennon sposa Cynthia Powell, sua fidanzata storica sin dai tempi della scuola. Subito dopo, a settembre, i Beatles si gettano nella mischia dello Studio 3 di Abbey Road per provare a registrare una serie di brani tra cui "Love Me Do", una delle primissime canzoni scritte dal sedicenne Paul McCartney. L'esordio in studio di Ringo Starr non è dei migliori: non riesce a tenere il tempo di un brano molto semplice, di due soli accordi. George Martin è comunque convinto della validità del brano, che sceglie come primo singolo, da pubblicare il 5 ottobre del 1962. Qualcosa, tuttavia, non va come dovrebbe e "Love Me Do" si piazza soltanto diciassettesima nelle classifiche britanniche del pop. Troppo grezza e pasticciata, secondo alcuni. Primitiva, insomma: proprio quello che ci vuole per scuotere dalle fondamenta il compassato panorama del pop inglese. A passeggio per Abbey Road "L'unica cosa che posso dirti è che devi essere libero" A settembre, i Beatles si ritrovano in pianta stabile in quattro diversi locali (Indra, Kaiserkeller, Top Ten e All Star) situati nel malfamato quartiere a luci rosse della città, meglio noto come Reeperbahn. L'abituale clientela è costituita da marinai ubriaconi, prostitute, rocker e teppisti da strada. Poco importa la musica, se i camerieri servono ai tavoli con un coltello a serramanico nella tasca dei pantaloni. Ma i cinque Beatles imparano delle lezioni molto importanti ad Amburgo, innanzitutto a mach schau!, a fare spettacolo. In particolare, John e Paul - leader a metà della band - ci danno continuamente dentro, suonando come se non esistesse domani. A favorire lo spettacolo, birra gratis e una discreta dose di anfetamine. Dopo circa un mese, i Beatles vengono spostati al Kaiserkeller perché fanno troppo rumore. E' qui che condividono il palcoscenico con un altro gruppo di rock and roll di Liverpool - Rory Storm & The Hurricanes - il cui batterista si chiama Richard Starkey, meglio noto come Ringo Starr. La vita ad Amburgo è tra le più devastanti, tra concerti estenuanti fino alle due di notte, stanze d'albergo ai limiti umani d'igiene e attività sessuali selvagge al grido di "cambio!". Bruno Koschmider è soddisfatto dei Beatles e propone loro altri due mesi di contratto. Ma la situazione cambia repentinamente. George Harrison viene rimpatriato perché minorenne, mentre McCartney e Pete Best vengono spediti a casa per aver causato un incendio nella loro stanza. Senza contare l'abbandono di Stuart Sutcliffe, innamoratosi follemente della fotografa tedesca Astrid Kirchherr. Al rientro in patria, agli inizi di dicembre, il morale generale è piuttosto basso, ma qualcosa di incredibile sta per accadere. 27 dicembre 1960. I Beatles sono diventati a loro insaputa una delle realtà musicali più interessanti di Liverpool. L'esibizione alla Town Hall Ballroom si trasforma in un successo incredibile, con centinaia di fan pronti ad assalire il palco. Si tratta di un concerto spartiacque, una data fondamentale nei primi anni del gruppo. A partire dall'inizio del 1961, i Beatles allargano a dismisura la platea dei propri fan, sempre più richiesti dai locali di tutta Liverpool. Uno di questi è il Cavern Club, dove la band debutta il 9 febbraio del 1961. L'umida sala da ballo diventa il covo dei quattro, una sorta di seconda casa dove suonare sia all'ora di pranzo che a tarda sera. I quattro giovani scarafaggi continuano così il loro apprendistato, acquisendo una fama a livello regionale sempre più ampia e fedele. Nella primavera del 1961, i Beatles tornano al Top Ten di Amburgo, ma questa volta hanno il potere di negoziare in maniera diretta con i gestori del locale. In terra tedesca hanno modo di prendere confidenza con le prime registrazioni professionali, accompagnando Tony Sheridan - cantante di Liverpool in stile Elvis - nel brano "My Bonnie". Il risultato non è artisticamente un granché, ma sarà fondamentale nell'attirare l'attenzione di un uomo chiamato Brian Epstein. Brian Samuel Epstein è nato a Liverpool nel 1934 da una famiglia di origini ebraiche che gestisce un negozio di strumenti musicali. Ha iniziato a frequentare l'accademia d'arte drammatica a Londra, ma, ritiratosi al terzo anno, viene subito spedito dal padre a lavorare in un nuovo negozio di dischi gestito dalla famiglia. Epstein nota per la prima volta il nome Beatles sulla locandina di un concerto, incuriosito dalle richieste continue del singolo "My Bonnie". Decide di andare a vederli suonare al Cavern, precisamente durante lo spettacolo di mezzogiorno del 9 novembre 1961. Brian rimane subito folgorato dal beat e dall'ironia dei quattro, riconoscendoli tra gli stessi clienti del suo negozio. E' amore a prima vista: Epstein si propone ai Beatles come manager, ottenendo l'incarico quasi immediatamente. Il peso imprenditoriale di Epstein si fa sentire presto, quando Brian invita un responsabile dell'ufficio artistico dell'etichetta Decca ad ascoltare la band al Cavern. La casa discografica invita Ringo Starr è entrato nel gruppo Londra. Il 2 febbraio 1963 inizia infatti un tour di 30 concerti insieme alla giovanissima attrice e cantante Helen Shapiro. L'unico modo per registrare è quello di riunirsi ad Abbey Road durante una sola giornata, suonare e ripartire per lo Yorkshire, per il tour. Un problema, visto che a Lennon e soci mancano dieci brani. Così, George Martin suggerisce loro di selezionare alcune delle loro esibizioni dal vivo, per ricreare in studio la stessa energia che si respirava al Cavern Club. I Beatles lavorano ininterrottamente per ore e ore, senza fermarsi mai. Alla fine, alle dieci di sera, i quattro si lanciano in una versione scatenata di "Twist And Shout". Il disco è pronto, esce il 22 marzo del 1963. Please Please Me (Parlophone, 1963) è un debutto primitivo nella sua melodia, orecchiabile nella sua irruenza. L'handclapping allusivo di "I Saw Her Standing There" è il primo vagito rock and roll firmato Paul McCartney, che guarda agli alfieri statunitensi tra pose oscene e selvaggi arrangiamenti. La differenza tra il melodico Paul e il più aspro John Lennon è già abbastanza evidente, dal momento in cui parte l'agrodolce "Misery", scritta inizialmente per l'attrice e cantante Helen Shapiro, con cui i Beatles partono per il loro primo tour britannico. Lennon si presenta come un autore ancora adolescente, perso nella malinconia acerba di "Anna (Go To Him)". Così come acerbi sono i ritmi e le Che Please Please Me sia un disco piuttosto raffazzonato lo si vede ad esempio nell'arrangiamento filmico di "A Taste Of Honey". Ma quando i quattro di Liverpool si lanciano nell'accorata e veemente versione di "Twist And Shout" si nota che il talento c'è. Basterà soltanto attendere. armonie guidate dal George Harrison di "Chains", brano pescato dalla prima vena cantautoriale di Carole King. Le quattro aspiranti popstar hanno forse il difetto di cercare il riempitivo, per confezionare un disco buono per classifiche già promettenti. Piuttosto discutibile, infatti, l'inserimento di un brano come "Boys", cantato da Ringo Starr dal repertorio doo-wop delle Shirelles. Si guarda soprattutto altrove, come ad esempio allo stile di Smokey Robinson rievocato da Lennon in "Ask Me Why". C'è anche del Roy Orbison, infatti, nella prima hit che dà il titolo al disco, in formato ballad, ottima per conquistare i cuori delle ragazzine di mezza Inghilterra. Qui, i Beatles sembrano avere un vero talento, in particolare legato alla vena creativa di McCartney, che firma l'armonia di "Love Me Do", con tanto di armonica da classe operaia del nord e batteria al limite della bizzarria approssimativa. Sono sprazzi di luce all'interno di un'originalità artistica, smorzata a volte da numeri come il ritmo caraibico ed epistolare di "P.S. I Love You" e dal rifacimento in chiave shalala del Burt Bacharach di "Baby It's You". Harrison trova nuova gloria, ma "Do You Want To Know A Secret" non è più di una filastrocca disneyana. Voluto fortemente da Lennon, Phil Spector regala a Let It Be (Apple Records, 1970) un controverso e contraddittorio sapore agrodolce, esaltandone - non è chiaro se in bene o in male - un carattere di fondo già fortemente desolato, squarciato da dissidi interni divenuti nel tempo insanabili. L'album è il canto del cigno prima del canto del cigno, quel Abbey Road che conclude in realtà la carriera del favoloso gruppo di Liverpool. I Beatles, al lavoro sulle canzoni di Let It Be, risentono pesantemente delle proprie vicissitudini come collettivo, andando alla fine a schiantarsi contro la loro stessa maestosità sonica. "Two Of Us" apre l'ultimo giro di giostra, tornando indietro nel tempo, fino a quelle armonie in stile Everly Brothers che accompagnavano le influenze dei primi Lennon e McCartney. Purtroppo, quelli attuali sono due separati in casa, che non riescono ad andare oltre lo scherzo sonico "Dig A Pony", ancorato alla celebrazione ormai postuma della morte di tutti i tabù benpensanti. Ci vuole il miglior estro psichedelico di Lennon per toccare il primo dei vertici del disco. Registrato circa due anni prima, "Across The Universe" è un altro piccolo viaggio in acido, salmodiante ed etereo quanto la contemporanea "I Am The Warlus" è schizoide e fuori controllo. Purtroppo gli arrangiamenti di Spector snaturano in parte la canzone, tra un wah-wah strascicante e un'atmosfera quasidisneyana a fare da sfondo. E qui si intuisce che l'album avrebbe potuto essere un'altra cosa - si noti ancora, forse un bene e forse un male - senza il lavoro del produttore. Esempio eclatante, "The Long And Winding Road", ultimo genuino quanto struggente affresco a firma Paul McCartney. La mano di Spector si fa qui più pesante, in parte regalando al brano una melliflua partitura orchestrale, con tanto di archi alla Mantovani e cori da Guardia Nazionale. Il brano, che nasce nel tentativo di andare incontro a un appeal commerciale e radiofonico, non riesce quindi a presentarsi con la solita, incomparabile immediatezza sonica. Le ottime intenzioni di partenza di Paul vengono così in parte snaturate, come uno stupendo quadro impressionista oscurato da una pesante cornice barocca. E poco fa questa volta Harrison per impreziosire il disco, con due opache prestazioni in chiave blues, "I Me Mine" e la swingante "For You Blue". Decisamente meglio quando Lennon e McCartney cercano di tornare agli albori, scatenandosi nel rock and roll scapestrato di "The One After 909" o nel sublime paesaggio soul-elettrico (prezioso il piano di Billy Preston) di "I've Got A Feeling". E alla fine il disco restituisce comunque il talento cristallino dei suoi autori, a partire dalla title track, ballata per piano di McCartney circondata come da un'aura da divinità del pop. Infine, "Get Back", ultimissimo manifesto motorizzato del rock and roll dei Beatles, probabilmente uno degli ultimamente rari casi in cui i Beatles si ritrovano a suonare coesi, con gusto, per la semplice volontà di farlo. Ne esce una canzone grintosa, azzeccata, dal vivo sulla terrazza con Lennon a dire: "Speriamo di aver passato l'audizione". In generale, assolutamente sì.
A settembre, i Beatles si ritrovano in pianta stabile in quattro diversi locali (Indra, Kaiserkeller, Top Ten e All Star) situati nel malfamato quartiere a luci rosse della città, meglio noto come Reeperbahn. L'abituale clientela è costituita da marinai ubriaconi, prostitute, rocker e teppisti da strada. Poco importa la musica, se i camerieri servono ai tavoli con un coltello a serramanico nella tasca dei pantaloni. Ma i cinque Beatles imparano delle lezioni molto importanti ad Amburgo, innanzitutto a mach schau!, a fare spettacolo. In particolare, John e Paul - leader a metà della band - ci danno continuamente dentro, suonando come se non esistesse domani. A favorire lo spettacolo, birra gratis e una discreta dose di anfetamine. Dopo circa un mese, i Beatles vengono spostati al Kaiserkeller perché fanno troppo rumore. E' qui che condividono il palcoscenico con un altro gruppo di rock and roll di Liverpool - Rory Storm & The Hurricanes - il cui batterista si chiama Richard Starkey, meglio noto come Ringo Starr. La vita ad Amburgo è tra le più devastanti, tra concerti estenuanti fino alle due di notte, stanze d'albergo ai limiti umani d'igiene e attività sessuali selvagge al grido di "cambio!". Bruno Koschmider è soddisfatto dei Beatles e propone loro altri due mesi di contratto. Ma la situazione cambia repentinamente. George Harrison viene rimpatriato perché minorenne, mentre McCartney e Pete Best vengono spediti a casa per aver causato un incendio nella loro stanza. Senza contare l'abbandono di Stuart Sutcliffe, innamoratosi follemente della fotografa tedesca Astrid Kirchherr. Al rientro in patria, agli inizi di dicembre, il morale generale è piuttosto basso, ma qualcosa di incredibile sta per accadere. 27 dicembre 1960. I Beatles sono diventati a loro insaputa una delle realtà musicali più interessanti di Liverpool. L'esibizione alla Town Hall Ballroom si trasforma in un successo incredibile, con centinaia di fan pronti ad assalire il palco. Si tratta di un concerto spartiacque, una data fondamentale nei primi anni del gruppo. A partire dall'inizio del 1961, i Beatles allargano a dismisura la platea dei propri fan, sempre più richiesti dai locali di tutta Liverpool. Uno di questi è il Cavern Club, dove la band debutta il 9 febbraio del 1961. L'umida sala da ballo diventa il covo dei quattro, una sorta di seconda casa dove suonare sia all'ora di pranzo che a tarda sera. I quattro giovani scarafaggi continuano così il loro apprendistato, acquisendo una fama a livello regionale sempre più ampia e fedele. Nella primavera del 1961, i Beatles tornano al Top Ten di Amburgo, ma questa volta hanno il potere di negoziare in maniera diretta con i gestori del locale. In terra tedesca hanno modo di prendere confidenza con le prime registrazioni professionali, accompagnando Tony Sheridan - cantante di Liverpool in stile Elvis - nel brano "My Bonnie". Il risultato non è artisticamente un granché, ma sarà fondamentale nell'attirare l'attenzione di un uomo chiamato Brian Epstein. Brian Samuel Epstein è nato a Liverpool nel 1934 da una famiglia di origini ebraiche che gestisce un negozio di strumenti musicali. Ha iniziato a frequentare l'accademia d'arte drammatica a Londra, ma, ritiratosi al terzo anno, viene subito spedito dal padre a lavorare in un nuovo negozio di dischi gestito dalla famiglia. Epstein nota per la prima volta il nome Beatles sulla locandina di un concerto, incuriosito dalle richieste continue del singolo "My Bonnie". Decide di andare a vederli suonare al Cavern, precisamente durante lo spettacolo di mezzogiorno del 9 novembre 1961. Brian rimane subito folgorato dal beat e dall'ironia dei quattro, riconoscendoli tra gli stessi clienti del suo negozio. E' amore a prima vista: Epstein si propone ai Beatles come manager, ottenendo l'incarico quasi immediatamente. Il peso imprenditoriale di Epstein si fa sentire presto, quando Brian invita un responsabile dell'ufficio artistico dell'etichetta Decca ad ascoltare la band al Cavern. La casa discografica invita i Beatles a Londra per un'audizione.