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CHARLES AZNAVOUR CHARLES AZNAVOUR VINILICO 33 GIRI BARCLAN Sessant'anni di carriera. Oltre 700 canzoni. Mesi di sold out nei più importanti teatri del mondo, del quale ha fatto più volte il giro completo. Film con i più importanti registi della storia della settima arte. Premi e onoreficenze, tra cui la Legion d'Onore in Francia, una palma d'oro a Cannes, un leone d'oro a Venezia, dischi d'oro e di platino in tutti i continenti. Charles Aznavour è la voce e il volto di Francia. Charles nasce per caso a Parigi il 22 maggio 1924: suo padre Micha, armeno nato in Georgia e vittima del genocidio attuato dai Turchi nella sua terra, si trova a Parigi in attesa di un visto d'ingresso negli Stati Uniti. Con questo figlio di un antico cuoco dello Zar Nicola II di Russia c'è la sua giovane moglie Knar, figlia di armeni in fuga dalla Turchia. Chahnour Varinag Aznavourian, questo il nome di battesimo di Charles, vede la luce nel Quartiere Latino, dove suo padre, ex cantante baritono, apre un ristorante che oltre a sfamare la comunità degli esiliati dell'europa centrale offre le quinte alle sue esibizioni canore: è cosi che crescono Charles e sua sorella Aida, coccolati e vezzeggiati dagli artisti che hanno fissato la loro dimora nel piccolo locale di rue de la Huchette. La crisi economica del 1929 costringe la famiglia Aznavourian a lasciare il quartiere e trasferirsi in rue du Cardinal Lemoine, e sarà la prima svolta fortunata nella vita di Charles: proprio davanti alla nuova dimora c'è la celebre École du Spectacle, alla quale Charles si iscrive nel 1933. È il suo debutto teatrale con la pièce "Un Bon Petite Diable" e l'inizio di una delle più incredibili e strabilianti carriere della storia dello spettacolo mondiale: adolescente vivace nonostante i problemi di crescita, che limiteranno lo sviluppo delle sue corde vocali dando vita alla sua voce così particolare, Charles si dà da fare in quei difficili anni Trenta vendendo giornali, ballando nei nightclub e scrivendo spettacoli per le compagnie con le quali va in scena. Dopo il debutto cinematografico, con "La Guerre Des Gosses e poi con la piccola parte ne "Les Disparus De Saint-Agil" di Christian-Jaque, l'arruolamento di suo padre Micha tra i volontari dell'esercito francese costringe il giovane Charles ad abbandonare la scuola e impegnarsi per sostenere la sua famiglia. Non abbandona del tutto il cinema, per il quale continua a comporre colonne sonore, ma un'altra sorpresa della vita aspetta il giovane Charles: nel 1941, nel corso di una delle sue nottate in giro per la città, incontra Pierre Roche per il quale Aznavour comincia a scrivere testi di canzoni per il cabaret: Parigi li adotta. Finito il tempo di guerra Aznavour e Roche sono ormai tra gli artisti più conosciuti della capitale francese: l'incontro con due idoli come Edith Piaf (che lo incoraggia a superare la paura nei confronti della sua voce) e Charles Trenet apre al duo Aznavour – Roche le porte degli Stati Uniti che i due cominciano ad attraversare nel corso di lunghissime tournée. Ma anche quando nel 1948 fanno il loro trionfale ingresso al Cafe Society Downtown nel Greenwich Village le canzoni di Aznavour, che parlano di amori tragici e disperati all'impronta del vivere la vita ora e subito perché del futuro non si hanno certezze, sono considerate troppo rischiose per le radio francesi e americane che continuano a bandirle dalla loro programmazione. Dopo che Roche si sposa in Canada e decide di rimanere a vivere in nord america Aznavour torna in Francia e decide di provare la carriera solista cantando le canzoni scritte per il suo partner, ma il successo fatica ad arrivare e Aznavour continua a scrivere canzoni per Edith Piaf (per la quale adatta il testo di "Jezebel"), Mistinguett, Patachou, Juliette Gréco (è suo il testo di "Je Hais Les Dimanches" che vince il premio Sacem nel 1952). La svolta della sua carriera arriva in una calda e languida notte di Casablanca, in Marocco, nel 1954: Aznavour ha ormai nel suo repertorio una trentina di canzoni che conquistano il pubblico nordafricano tanto da promuoverlo al ruolo di vedette dello spettacolo e al ritorno a Parigi gli aprono le porte prima dell'Alhambra e poi del tempio della musica francese, l'Olympia. La critica non è certo ancora tenera con lui ma il pubblico francese impazzisce, anche perché inquesti anni Aznavour firma titoli che fanno la storia della chanson francese come "Sur Ma Vie", "Parce Que" e "Après l'Amour", anche questa interdetta dalla programmazione radiofonica. Il trionfo all'Olympia lo trascina in una tournée all'estero che si dimostra un successo senza precedenti e soprattutto è anche il viatico per la carriera cinematografica: nel 1958 recita ne "Les Dragueurs" di Jean-Pierre Mocky e "La Tête Contre Les Murs" di Georges Franju, il film che apre la strada alla nouvelle vague (qui Aznavour interpreta con grande intensità e realismo un epilettico ricoverato in un manicomio). Nel 1960 François Truffaut lo chiama per "Tirez Sur Le Pianiste" che sbanca il botteghino negli States e stende davanti a lui un tappeto rosso verso le porte della Carnégie-Hall, dimora sacra del music hall newyorkese: finalmente anche la critica lo osanna e Aznavour comincia una tournée mondiale (Turchia, Libano, Grecia, nord Africa, Unione Sovietica) mentre i suoi dischi sfondano i milioni di copie vendute. Nello stesso straordinario 1960 Aznavour presta la sua maschera malinconica e furba a "Un Taxi Pour Tobruk" di Denis de La Patellière e a "Le Passage Du Rhin" di André Cayatte con cui conquista un controverso Leone d’oro a Venezia. Ormai Charles Aznavour è una vedette internazionale e la sua vita si divide tra lunghi show in patria e tour mondiali che lo portano in ogni angolo del globo: nel 1965 il suo one man show "The World Of Charles Aznavour" all'Olympia (ormai la sua casa artistica per la quale inaugura un sistema inedito di tre spettacoli al giorno: alle 17:00, alle 21:00 e a mezzanotte) è sold out per 12 settimane di fila e nell'inverno dello stesso anno mette in scena la commedia musicale "Monsieur Carnaval" dalla quale è estratto il grandissimo successo "La Bohème". Quando "The World Of Charles Aznavour" approda all'Ambassador Hotel di New York le critiche strappaapplausi gli fanno recapitare un invito dalla Reprise Records, la label di Frank Sinatra che pubblica il suo primo LP americano con lo stesso nome dello show. L'America rappresenta anche una nuova vita per Aznavour, ormai quarantenne e affermato: nel 1968 a Las Vegas sposa la sua terza moglie, la svedese Ulla Thorsell e nel 1970, dopo la celebrazione nella chiesa armena di Parigi, la coppia si trasferisce a vivere negli States. Ma soprattutto, con gli anni Settanta, Aznavour muta il tono delle sue canzoni, con un interesse più marcato per i temi sociali come testimoniano "Le Temps Des Loups" che parla della violenza nella società, "Mourir D'Aimer" ispirata a un fatto di cronaca e "Comme Ils Disent" in cui parla degli omosessuali. Assoluta star internazionale, accanto alla copiosa produzione di pezzi memorabili Aznavour riscopre con la maturità anche le radici della sua terra mai dimenticata che con gli anni Settanta diventa un tema importante della sua arte: nel 1975, in occasione del sessantesimo anniversario del genocidio armeno, compone la canzone "Ils Sont Tombés", dedicata al popolo dei suoi fratelli. E negli stessi anni Aznavour sperimenta nuovi terreni artistici, cantando in inglese ("She" vince un disco di platino nel 1974 per le vendite in Inghilterra) oopure duettando con le grandi voci internazionali come Ray Charles ("La Mamma"), Fred Astaire ("Les Plaisirs Démodés") o Bing Crosby ("Hier Encore"). I successi ormai si susseguono l'uno all'altro, dall'Olympia esaurito come sempre alla riedizione di tutti i suoi dischi (1983, quando passa dalla Barclay alla Trema) fino alla scrittura di sceneggiature originali per il cinema ("Yiddish Connection" di Paul Boujenah, in cui peraltro recita) e ai nuovi duetti con altre star internazionali (il 1987 è la volta di un tour americano con Pia Zadora). E se, paradossalmente, la sua grandezza di artista quasi non fa più notizia, è con il suo impegno umanitario che Aznavour scopre una nuova dimensione: in occasione del terremoto che alla fine del 1988 uccide più di 50.000 persone in Armenia Charles crea in breve tempo la Fondazione Aznavour pour l'Arménie e nei primi mesi dell'anno successivo registra con altri artisti francesi "Pour Toi Arménie" (più di un milione le copie vendute). Grazie a queste iniziative generose l'Unesco lo proclama Ambasciatore permanente nel paese euroasiatico. Ormai sulla soglia dei 70 anni Aznavour distilla la sua arte (con Liza Minnelli o con i grandi del jazz come André Ceccarelli, Michel Petrucciani o Diane Reeves) e si gode i frutti di una carriera e di una vita avventurose come poche altre: nel 1992 acquisisce in toto il catalogo della nota casa di edizioni fonografiche Raoul Breton, uno tra i più ricchi di Francia, e rilancia la pubblicazione dell'opera dei grandi translpini come Edith Piaf e Charles Trenet; appare sulla copertina di Billboard, avvenimento più unico che raro per un artista francese; festeggia alla grande i suoi 50 anni di carriera con una grande serata al festival di Montreux in Svizzera. Ma non mancano nemmeno i grandi tributi da parte del pubblico come quando nel 1998 rimane in cartellone per un mese al Marquis Theater di Broadway prima di volare a Mosca e San Pietroburgo; oppure come quando la tournée di "Aznavour 2000", annunciata come l'ultima della sua carriera, risulta tutta esaurita al Palais des Congres di Parigi dal 24 ottobre al 17 dicembre del 2000 e richiede numerose repliche all'inizio del 2001. Nominato all'ordine nazionale del merito dal presidente della repubblica francese Jacques Chirac, Aznavour si impegna anche in campagne civili non esitando a scendere in piazza nell'aprile del 2002 con il movimento Vive La France contro la xenofobia oppure sostendendo economicamente le riprese del film sul genocidio armeno (in cui peraltro recita) "Ararat" del regista canadese Atom Egoyan. Aznavour è la quintessenza dell'arte popolare francese e la sua vita è grande quanto la sua arte, come racconta la sua autobiografia "Le Temps Des Avants" pubblicata nel 2003. Non a caso nel 1999 Time l'ha inserito tra gli uomini di spettacolo che hanno fatto la storia del XX secolo.